Gli indigeni delle Ande peruviane la chiamavano papa e la coltivavano sopra i duemila metri, giunse in Spagna nella seconda metà del XVI secolo mentre quella dolce Ipomea batatas l'aveva portata Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio.
Gli indigeni delle Ande peruviane la chiamavano papa e la coltivavano sopra i duemila metri, giunse in Spagna nella seconda metà del XVI secolo mentre quella doce Ipomea batatas l’aveva portata Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio. In Italia questo tubero venne chiamato tartufo da cui kartoffel in tedesco tramite il francese cartoufle. Nel nostro paese prevalse successivamente il termine patata dalla Spagna e per analogia con la batata. La patata è ricca di minerali, ma più nutriente dei cereali, è digeribile, energetica. La diffusione della patata fu frenata da una serie di pregiudizi: nel Seicento si sosteneva che se mangiata frequentemente provocasse la lebbra perchè aveva escrescenze simili alle dita deformate dei lebbrosi. Un altro motivo di ostilità era che la patata appartiene alla famiglia delle Solanacee, le cui molte erbe cattive avevano una cattiva reputazione in quanto velenose come il giusquiamo, lo stramonio, la belladonna. Effettivamente bisogna diffidare delle parti verdi della pianta, dei germi del tubero e delle bacche non ancora mature perchè contengono la solanina, una sostanza velenosa. Informazioni tratte da Florario di Alfredo Cattabiani.