Acanto

Una pianta che ha ispirato poeti e architetti dell'antichità.

Tra le specie di Acanto coltivate per il loro valore ornamentale spicca Acanthus mollis con grandi foglie lobate  dal margine dentato, molto eleganti, lunghe fino a 80 cm, di colore verde-scuro, lucide sulla pagina superiore. I fiori dalla corolla bianco e lillà sono riuniti in lunghe infiorescenze a spiga alte oltre 1 m.

E' pianta che popola facilmente gli angoli ombrosi e freschi dei giardini. Per le sostanze mucillaginose in esso contenute un tempo era prescritto contro le infiammazioni intestinali, gli eritemi, le punture dei ragni e la tubercolosi. Dioscoride consigliava impacchi di radice per trattare le scottature e avvolgere le articolazioni lussate.
Le foglie fresche e triturate si utilizzano sotto forma di cataplasma per curare le infiammazioni della pelle; invece sotto forma di infuso si utilizza come emolliente.

Narra una leggenda greca che sulla tomba di una fanciulla corinzia morta precocemente era cresciuto dell'Acanto e l'architetto Callimaco, che passava da quelle parti vide le foglie nate sul sepolcro quasi a simboleggiare l'Immortalità della fanciulla.  La visione gli ispirò l'idea del calato del capitello corinzio, decorato dalle grandi foglie oblunghe e profondamente incise di questa pianta. Probabilmente l'acanto dello stile corinzio era l'Acanthus spinosus o spinosissimus, tipico dell'Europa orientale.

Le foglie di acanto furono adottate anche nell'architettura cristiana, nei capitelli gallo-romani e nei monumenti sepolcrali, per simboleggiare la Resurrezione

 

fonte Wikipedia

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