Magica pianta di Amaraco
La maggiorana selvatica, avvinghiata a secche zolle di terra tutte una radice, resta sospesa sulla scogliera verso il mare e in compagnia del timo fiorito di rosa e dell'elicriso, profuma l'aria di primavera. La pianta della maggiorana, Origanum Majorana, è un’erba aromatica perenne appartenente alla famiglia delle Labiatae.
L'eroe della maggiorana era, come ci racconta Alfrdo Cattabiani in "Florario", un uomo, Amaraco a cui spettava il compito di custodire i profumi del re di Cipro. Un giorno ruppe un vaso di essenza di maggiorana e ne fu talmente dispiciuto che morì. Gli dei allora lo trasformarono nella pianta stessa, tanto che la corona di fiori di maggiorana presso i Latini veniva chiamata Amaracus.
La si raccoglie ad inizio estate appena prima della fioritura e si può utilizzare sia fresca che essiccata, fresca mantiene inalterato il suo particolare aroma mentre essiccata perde un po’ delle sue proprietà aromatiche.
Dai suoi fiori essiccati si ricava, tramite distillazione in corrente di vapore, l’olio essenziale.
È composta per l’8 % da acqua, il 40 % da fibre, il 7% grassi, il 21 % da ceneri, il 12,50 % da proteine ed il 4 % da zuccheri.
I minerali presenti sono: il manganese, il calcio, potassio, rame, magnesio, fosforo, sodio, selenio, zinco.
Molte le vitamine presenti comprese quasi tutte quelle del gruppo B. Contiene criptoxantina, luteina e zeaxantina.
La maggiorana è una pianta aromatica che viene usata in cucina ma che ha anche proprietà medicinali: in Sicilia l'olio viene usato per le contusioni e le sue proprietà (è antispasmodico, anticatarrale e persino vagamente stupefacente...) sono state descritte da più di un naturalista dell'antichità.