Curiosità sull'arancio dal libro "Florario" di Alfredo Cattabiani.
Alfredo Cattabiani scrive:- "I piemontesi chiamano l'arancia dolce (Citrus sinensis) portugal, non diveramente dai catalani o dai napoletani perchè si diceva che i primi alberi d'arancio fossero stati portati dagli arabi nel XIV secolo in Portogallo da dove poi si sarebbero diffusi in tutta Europa. In realtà erano stati introdotti nella penisola iberica già qualche secolo prima (...)"
Invece, come sottolinea il nostro autore, l'arancio amaro (Citrus bigardia) giunse da noi molto prima come albero ornamentale com'è testimoniato da un affresco rinvenuto a Pompei.
L'arancio è originario dell'estremo oriente, probabilmente della Cina o della Birmania ed è sempre stato considerato un frutto del paradiso: sarebbero state aranci i pomi d'oro che Eracle trovò nel giardino delle Esperidi. Il termine naranja usato dagli spagnoli deriverebbe dal persiano.
I fiori che in Sicilia vengono chiamati zagare sono il simbolo della verginità della sposa e in Sicila anche i frutti venivano usati per decorare i buoi il giorno del matrimonio.
I frutti si sa che hanno numerose proprietà benefiche perchè contengono molte vitamine, in particolare la vitamina C e sali minerali.
Le arance furono spesso raffigurate nei quadri dei pittori rinascimentali, da Botticelli, al Beato Angelico fino a Tiziano.
Il più famoso arancio d'Italia, secondo Cattabiani, è quello che si trova presso il convento domenicano di Santa Sabina a Roma.
Sono anche famosi gli aranci dell'Andalusia, in particolare se andate a Siviglia in Primavera resterete storditi dal profumo delle zagare.