L'edera, la pianta della passione amorosa.
La storia dell'edera in relazione con quella dell'uomo si è sviluppata in particolare in Europa dove questa pianta detiene un posto di primaria importanza nell'ambito della flora. Già nel Neolitico e nel Mesolitico l'edera copriva grandi estensioni di sottobosco ma il primo a descriverla è stato Teofrasto nel suo Historia Plantarum 314a.C. In seguito Plinio il Vecchio racconta che l'armata di Alessandro il grande ritornò dall'India con corone di edera, probabilmente Hedera nepalensis.
L'edera diventa presso i Greci uno dei simboli di Dioniso al pari della vite che nella classificazione botanica moderna è considerata a lei affine. Poiché bacco era considerato il dio del trasporto mistico ma anche di quello amoroso, la pianta è considerata simbolo della Passione che spinge ad unirsi strettamente in un abbraccio che si vorrebbe eterno, con l'amato. In qualche osteria di paese c'è ancora l'usanza di appendere fuori dall'uscio un tralcio d'edera per segnalare la mescita di vino, essa renderebbe il vino innocuo. In realtà è una pianta velenosa, soprattutto le sue bacche lo sono.
Esistono moltissime cultivar di edera, alcune adatte a copri suolo come Hedera hibernica, alcune perfette per la coltivazione in vaso come Hedera helix “Dragon Claw” , la bellissima “Ivalace” dalle foglie lucide o “Fluffy Ruffles” che è una delle mie preferite.
Io non amo moltissimo le piante variegate ma Hedera helix “Caecilia” è una pianta molto bella.
Si potrebbe per conto mio possedere un pot garden fatto esclusivamente di edere in vaso.