Una campagna di olivi, da quelli più piccoli dell'Andalusia ai giganti delle Puglie o della
Una campagna di olivi, da quelli più piccoli dell'Andalusia ai giganti delle Puglie o della Grecia, è trionfo di luce.Contorto, bitorzoluto, dal tronco spesso cavo, l'Olea europaea sembrerebbe un albero fragile, è invece longevo. Mediterraneo e solare, necessita di poca acqua ma di tanto sole. Dal suo frutto si ricavava in passato l'olio per le lucerne: fuoco vegetale.
L'olivo non è indigeno dell'Europa meridionale; pare sia giunto dall'Asia minore dove inizialmente cresceva allo stato selvatico. Era un frutice spinoso, l'oleaster, i cui frutti aspri e piccoli danno pochissimo olio.
Dalla selezione effettuata in Siria sull'oleastro deriva probabilmente l'olivo che i Fenici diffusero in tutto il mediterraneo: quell'olivo che secondo il mito greco Atena piantò per la prima volta in Grecia. In onore di Atena si celebravano ad Atene i Giochi panatenaici in cui si premiavano i vincitori dei concorsi musicali e delle gare atletiche con anfore colme di oli pregiati che provenivano dagli olivi sacri dell'Attica.
L'albero ispirò i simboli della prosperità e della Pace ai Romani che ne utilizzavano i rami in una cerimonia tipica di Capodanno. All'alba delle Calende di gennaio due fanciulli prendevano ramoscelli di olivo e del sale, ed entravano nelle abitazioni dicendo:"Gaudio e letizia siano in questa casa" e augurando abbondanza di figli, porcellini, agnelli e ogni altro bene.
La Genesi narra che quando le acque del Diluvio universale cominciarono a calare e l'arca si arenò sulla cima del monte Ararat, Noè fece uscire prima un corvo perchè gli riferisse sul lento emergere delle terre, poi una colomba: entrambi tornarono senza aver trovato nemmeno un lembo di pianura su cui posarsi.
Dopo una settimana spedì la colomba che al crepuscolo rientrò con un ramoscello di olivo nel becco: Noè comprese allora che le acque si erano ritirate definitivamente.Il ramoscello di olivo è diventato per ebrei, cristiani e musulmani simbolo di pace.
Tanta ricchezza simbolica è giustamente meritata da questa pianta che offre un frutto prezioso, ricco di glucidi, protidi e minerali, fra cui calcio, enzimi e le vitamine A,B1,B2,PP.