La fragola

Sulle tavole dell'antica Roma questo frutto compariva per le feste in onore di Adone, alla morte del quale Venere pianse lacrime che, giunte a terra, si trasformarono in rosse fragole...

 
Con il nome di fragola sono conosciute diverse piante del genere Fragaria, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Fragaria è il nome che ricorre sin dai tempi di Plinio il Vecchio: la denominazione deriva dalla radice sanscrita “ghra”, che si riferirebbe alla fragranza del frutto, oppure dal latino “fragrans”, sempre con riferimento ai sui frutti profumati.
Comunemente con fragola si intende la parte edule della pianta. Ma anche se le fragole sono considerate dei frutti dal punto di vista nutrizionale, non lo sono dal punto di vista botanico: i frutti veri e propri sono i cosiddetti "acheni" ossia i semini gialli che si vedono sulla superficie della fragola. La fragola viene considerata come un falso frutto, perché non è altro che il ricettacolo ingrossato di un'infiorescenza.
Ci sono oltre 20 specie di fragole diffuse al mondo. Il primo criterio di classificazione è il numero di copie dei 7 cromosomi che la pianta possiede, il quale varia da 2 a 10. Generalmente più copie di cromosomi conferiscono una maggior robustezza alla pianta, che produce fragole più grandi.
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La Fragaria vesca (fragola di bosco), spontanea nei sottoboschi italiani, è coltivata per i suoi frutti: piccole fragole dal profumo molto intenso.

Proprietà ed usi.
La fragola è rinfrescante, astringente, tonica, leggermente diuretica.
I frutti fanno aumentare la riserva alcalina e sono ottimi dissetanti, rinfrescanti, diuretici e depurativi. Sono inoltre ricchi di sali minerali: fosforo, calcio e ferro.
Il succo del frutto, per uso esterno, è indicato in caso di scottature solari, macchie della pelle e denti opachi.
I frutti schiacciati e ridotti in poltiglia sono efficaci nella prevenzione delle rughe e rendono la pelle del viso morbida e vellutata,  mentre nell’acqua del bagno rendono la pelle elastica e idratata.

Il rizoma ha proprietà aperitive, depurative e diuretiche, che possono essere sfruttate dai gottosi, dagli artritici, dai reumatici e da coloro che sono affetti da sciatica e calcoli; è inoltre un buon astringente gengivale.

Le tisane di foglie giovani, senza piccioli, sono leggermente purgative e diuretiche, indicate per i disturbi renali; una tisana concentrata di foglie può servire contro la diarrea. Le foglie tritate possono essere applicate sugli ascessi purulenti.
Il decotto stimola l’appetito, aumenta la diuresi, depura l’organismo dagli acidi urici; è  ottimo anche per gargarismi nelle infiammazioni del cavo orale e della gola.
Le tisane di fragola sono una bevanda sostitutiva del thè.

Le fragole sono un frutto ipocalorico, forniscono 27 calorie per 100 g, ma attenzione a non esagerare, perché in soggetti predisposti possono provocare fenomeni di allergia e pruriti, specialmente se si consumano frutti non completamente maturi.

Oltre a essere consumate fresche, sono utilizzate anche per la preparazione di creme, confetture, gelati, marmellate, liquori, sciroppi, vino, sorbetti, succhi, gelatine. Il loro utilizzo in cucina è praticamente infinito: risotti, frittate, minestre, salse per accompagnare la selvaggina etc.

Curiosità:
la fragola di bosco è citata già nella Bibbia, nei poemi, nelle favole mitologiche e nei più antichi trattati di medicina e botanica e viene elogiata da molte fonti: Virgilio la chiama "nascentia fragra", avvertendo però i golosi di raccoglierla guardandosi dai serpenti; Plinio la descrive come un prezioso frutto del bosco da amare ed apprezzare.
Sulle tavole dell’antica Roma questo frutto compariva per le feste in onore di Adone, alla morte del quale, vuole la leggenda, Venere pianse lacrime che, giunte a terra, si trasformarono in rosse fragole.
Nel Medioevo veniva sempre associata alle sofferenze di Cristo e dei martiri: secondo alcuni, ciò sarebbe da ricercare nel colore rosso del frutto, che ricorda il sangue.
Nel Rinascimento, ad introdurre in Europa le prime grosse fragole (dalle quali derivano le varietà coltivate) fu Frézier, al ritorno da una missione in America. Egli le presentò a Luigi XIV, il re Sole, il quale, avendo una vera predilezione per questa delizia, le fece coltivare nei giardini di Versailles.

Nella tradizione popolare, si riteneva che la fragola avesse virtù magiche, in particolare per evitare il morso dei serpenti: si dovevano raccogliere le foglie il 24 giugno (magica notte di S. Giovanni ), farle essiccare e confezionare con esse una cintura. Nessuna serpe avrebbe osato avvicinare chiunque indossasse la cintura.
San Francesco di Sales scriveva: "Noi conosciamo ed ammiriamo la fresca innocenza della fragola perché, mentre cresce nel terreno ed è continuamente schiacciata dalle serpi, dalle lucertole e da altri rettili velenosi, essa si mantiene pura e non s'imbeve delle spregevoli velenosità di questi animali, né assorbe le loro minori cattive qualità".

Nel linguaggio dei fiori la fragola significa stima e amore, sentimento a cui facevano riferimento le fragole ricamate sul fazzoletto che Otello regalò a Desdemona e che le costò la vita.

Sognare fragole significa un guadagno inaspettato o anche un aiuto inaspettato da persona sconosciuta.
 
Nel Nuovo Mondo, secondo le credenze di una popolazione indiana dell’Ontario, quando un uomo muore l’anima va verso il paese dei morti, dove troverà un’enorme fragola: se l’anima degusterà la fragola, dimenticherà il mondo dei vivi, in caso contrario, potrà tornare sulla terra.

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