Cavoli, Broccoli e Cavoletti...

Il cavolo (dal greco Kaulòs, fusto stelo, tradotto nel latino caulum) è sempre stato considerato un cibo adatto alla mensa frugale.

Una leggenda greca narra che un giorno Licurgo, principe di Tracia, distruggesse le vigne del suo podere, offendendo Dioniso al quale erano sacre. Il dio, irato, lo legò a un ceppo. Disperato, il principe cominciò a piangere e dalle sue lacrime nacquero i cavoli che da quel giorno furono ostili alla vite. Il racconto si è probabilmente ispirato alla credenza popolare che il cavolo (Brassica oleracea) nuoccia alla vite.
I Romani ne facevano largo uso perchè lo consideravano giustamente una panacea: Plinio lo definiva una pianta miracolosa che aveva permesso ai Romani di non ricorrere ai medici per ben sei secoli.

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Una volta i genitori raccontavano ai figli che i bambini crescevano sotto i cavoli. forse questa favola era stata ispirata dall'aspetto tondeggiante del cavolo, quasi un utero vegetale.
Il cavolo (dal greco Kaulòs, fusto stelo, tradotto nel latino caulum) è sempre stato considerato un cibo adatto alla mensa frugale. Per questo motivo lo si usa come sinonimo di "cosa priva di valore" in molte comuni espressioni, come per esempio: "Non vale un cavolo". Questo erbaggio quando lo si cucina, emana un odore sgradevole. Di qui un detto spregiativo "E' una casa che sa di cavolo" per dire che non è frequentabile.
E' un alimento ricco di sostanze benefiche - oltre a protidi, lipidi e glucidi, fosforo, calcio e iodio, contiene molte vitamine del gruppo C e in misura minore A e B _ ma dalla digestione laboriosa e perciò non molto adatto alla merenda. Così quando si vuol sottolineare come qualcuno o qualcosa non siano adatti a un ruolo o a un luogo si usa dire " Ci sta come un cavolo a merenda".


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Il Cavolo ha un ciclo di sviluppo annuale o biennale. Queste piante crescono ricoprendo tutto il terreno che hanno a disposizione. Il Cavolo è di taglia piccola , e può raggiungere i 45 cm di altezza; in inverno assume una colorazione rosa . Queste piante non sono sempreverdi, quindi perdono le foglie per alcuni mesi all'anno.Esse necessitano, per uno sviluppo equilibrato, di essere coltivate in luogo soleggiato e trovano posto in giardino in tutte le stagioni, poiché non temono il freddo ed il gelo intenso.
Durante i mesi freddi annaffiare saltuariamente i cavoli, inumidendo il terreno ogni 2-3 settimane con 0-1 bicchieri d'acqua , evitando di bagnare eccessivamente il substrato. Annaffiamo soltanto durante le giornate miti, quando le temperature sono molto basse evitiamo le annaffiature.
Dii solito in inverno non è necessario praticare trattamenti antiparassitari nell'orto, visto che la maggior parte delle piante non è in vegetazione, e che il freddo rallenta lo sviluppo della maggior parte dei parassiti.
I cavoli necessitano di un substrato che presenti un ottimo drenaggio.


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Alcune nozioni tratte dal libro Florario di Alfredo Cattabiani altre pescate in giro sulla rete.

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