Due giardini intelligenti all'Isola del Giglio

Questa estate sono tornata all'Isola del Giglio dopo qualche anno di assenza ...

 

Questa estate sono tornata all’Isola del Giglio dopo qualche anno di assenza.
Sull’isola la vegetazione è rigogliosa e mediterranea: lungo le coste del Mediterraneo, per la vicinanza del mare, gli inverni non sono mai troppo freddi, le estati sono ventilate e le piogge sono scarse e concentrate tra fine autunno e inizio inverno. La macchia mediterranea è perciò costituita da piante capaci di resistere a lungo alla mancanza di acqua.
Il terreno è capace di trattenere l‘umidità e di generare una macchia mediterranea in un ambiente quanto mai variato: spiagge sabbiose, rupi a picco sul mare, boschi, sottoboschi.
La pianta classica della macchia mediterranea è il leccio, ma si trovano anche altri alberi come la quercia da sughero e il pino. Sono presenti molte varietà di arbusti come il corbezzolo, il mirto, il lentisco, la quercia spinosa, l'alloro, e molti i cespugli e gli arbusti nani: cisti, eriche, lavanda, ginestra.
Non esiste un solo tipo di macchia, ma la stessa assume aspetti diversi, caratterizzati dall'essenza dominante.

 


Dalla degradazione del bosco mediterraneo proviene la "gariga" che mostra un'alternanza di prati aridi ed erbacee annuali con cespugli sempreverdi. La gariga si insedia su terreni calcarei ed ospita altri arbusti tra cui la salvia, la lavanda, il rosmarino. All’Isola del Giglio, come in molte zone della nostra penisola, alla macchia mediterranea è associata una vegetazione antropica (dovuta all'attività dell'uomo): olivi, agrumi, mandorli, fichi, pistacchi, nespoli, cachi, eucalipti per il rimboschimento, oleandri e altri arbusti decorativi nei giardini.
Scendendo lungo uno dei percorsi che portano alla spiaggia dell’Arenella, due piccoli giardini hanno catturato la mia attenzione: Hanno in comune l’essere stati realizzati con piante decorative che richiedono poca acqua e poca manutenzione. Il risultato è tuttavia assai diverso.
In uno ho trovato disposti, sul terreno brullo e pulito di terra rossastra, gruppi di Perowskia atriplicifolia con le sue file ordinate di fiorellini azzurri, quasi delle spighe, sullo sfondo luminoso della fioritura rosa della Gaura.
A dare sostanza alla composizione rigidi gruppi di fichi d’India e di agavi mentre lungo i muretti paralleli che dividono il giardino file di rosmarino prostrato coprono le belle pietre a secco. Nulla è lasciato al caso: dai gruppi di oleandri rosa il cui colore sposa quello del? , alla disposizione dei percorsi che scendono verso il mare sottolineati dalla ritmica disposizione di sfere di mirto. Qualche fico qua e là è stato lasciato sapientemente a fare ombra.
Il secondo giardino ospita sotto un intrico di olivi (Olea europaea) e fichi (Ficus carica) un tappeto di Sempervivum, Agavi, Aloe, Sedum ed altre succulente. E’ un ambiente nel quale con il tempo e con pazienza sono state inserite e riprodotte moltissime varietà ed è anche questo un esempio di giardino xerofilo a bassissima manutenzione. Qualche pelargonium con gli steli ingrossati regala una macchia di colore solitaria e squillante in mezzo a infinite sfumature di verde, bronzo, grigio, ocra.
Entrambi questi giardini, pur diversi tra di loro, utilizzano in armonia piante che richiedono poca acqua: sono giardini intelligenti che sfruttano al meglio le caratteristiche del luogo.

 

 

 

Due giardini intelligenti all'Isola del Giglio